Sfide educative in oratorio
Nel segno della qualità educativa, negli ultimi anni sono state introdotte negli oratori lombardi nuove figure educative, come gli educatori professionali e, grazie al progetto Giovani Insieme, gli educatori retribuiti. Su questa figura innovativa, promossa da tale progetto, abbiamo puntato il nostro sguardo con lo scopo di comprendere come gli stessi giovani impegnati, nell’annualità 2019-2020, nel percorso di Giovani insieme, abbiano vissuto e “valutato” questa loro particolare esperienza. Ma anche l’impatto che il progetto – incentrato proprio sulla figura dell’educatore retribuito – ha avuto sulle parrocchie e sugli oratori che hanno deciso di avvalersene partecipando al Bando di Regione Lombardia.
Proprio pochi mesi prima che scoppiasse la pandemia da Covid 19 ci stavamo già interrogando sulle sfide dell’oratorio oggi, su come questa gloriosa istituzione dovesse ripensarsi alla luce delle trasformazioni sia delle comunità – parrocchiali e territoriali – sia delle giovani generazioni. E concordavamo sul fatto che gli oratori avessero bisogno di avviare un percorso di riflessività interna e condivisa sulle proprie prassi educative, sugli attori coinvolti nel processo, sulle diverse strategie di regia da mettere in campo. Una riflessività che, si auspicava, potesse essere innescata e coadiuvata anche dallo sguardo “esterno” che altri soggetti del territorio, accomunati dal medesimo obiettivo di prendersi cura dei più giovani, potevano proiettare sull’oratorio stesso, per raggiungere anche quegli aspetti ai quali un punto di vista esclusivamente interno non può, strutturalmente, arrivare.
Questo lavoro di ricerca restituisce pertanto l’anno oratoriano 2019-2020 per come lo hanno vissuto dagli educatori retribuiti presenti negli oratori lombardi: un anno contrassegnato dalla discontinuità rispetto alla “tradizione” e alla “normalità” ma anche dalla resilienza. Questa indagine, a ben vedere, ci ha consentito, inoltre e infatti, di guardare dentro gli oratori, attraverso i giovani educatori retribuiti e i loro responsabili/referenti di progetto, nei mesi più duri della pandemia, nei mesi del severissimo lockdown del 2020 e nei mesi successivi che hanno portato, per alcuni ma non per tutti, alle attività estive del Summerlife.